500 Days of Summer: la doppia faccia dell’amore

Ormai, anche se lavoro e sessione non permettono, l’estate è nel pieno delle sue forze. Ma estate non è solo il nome di una stagione, ma è anche il nome della protagonista di uno dei film più amati e odiati sull’amore: 500 Days of Summer, primo lungometraggio dello statunitense Marc Webb.

Nato nel mondo del videoclip, non ci vuole molto a capire lo stile di Webb, perfettamente esaltato in questa pellicola pop e dalle sfumature indie, presentata nel 2009 come film d’apertura della 69esimo Festival internazione del film di Locarno.

500 Days of Summer, tradotto in Italia 500 Giorni Insieme (facendo perdere totalmente il senso del titolo), è una commedia romantica che non vuole essere il racconto di una storia d’amore, ma il racconto di tutte quelle sfumature, tra felicità e dolore, che ci possono essere nelle relazioni sentimentali.

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This is a story of boy meets girl, but you should know upfront, this is not a love story.

Marc Webb, attraverso i suoi protagonisti, Tom (Joseph Gordon-Levitt) e Summer (Zooey Deschanel), racconta tutte quelle fasi che ci sono in una relazione, dall’innamoramento all’accettazione fino ala fine della storia. Ovviamente tutto ciò che c’è nel mezzo è il vero succo della sostanza del film, che si apre e si chiude come se fosse un cerchio, dove tutto torna al suo posto e la ruota della vita, con le sue imprevidibilità, torna a girare come se nulla fosse.

Ciò che rende davvero speciale 500 Days of Summer, oltre al suo modo originale di essere narrato, i suoi colori pastello, la sua colonna sonora eccezionale e il metacinema che incorre continuamente nelle sequenze della pellicola, è la sua natura autentica.

La pellicola, infatti, si apre con una precisazione molto particolare:

Any resemblance to people living or dead is purely accidental… Especially you, Jenny Beckman… Bitch.

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La personale dedica del regista nei confronti della propria ex-fidanzata, alla quale è ispirata questa storia. Si, perché 500 Days of Summer non è solo la storia di Tom e Summer, ma potrebbe essere la storia di qualsiasi Marc e Jenny, Renzo e Lucia, la storia di chiunque.

Tom e Summer si incontrano, per caso, sul posto di lavoro. Summer si è trasferita da poco a Los Angeles. Una ragazza solare, allegra, piena di vita che nasconde, sotto la frangetta sbarazzina, un caratterino piuttosto autoritario. Summer non ha catene, non ha legami, vuole sentirsi assolutamente libera da qualsiasi vincolo.

Bella e pericolosa, Tom resta immediatamente rapito da Summer, e anche dalla passione condivisa per gli Smiths.

Attraverso lo scorrere dei giorni, non sempre i sequenza cronologica, Marc Webb dipinge l’affresco di una tipica coppia giovanile. Dalla febbrile smania di conoscersi, assaporarsi, aversi fino all’ultimo centimetro di pelle, alle prime incomprensioni, silenzi, fino alla frattura totale.

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Non sono facili le ferite di Tom da curare, il quale passa da uno stato in stile protagonista di un musical sull’amore, alla tetre atmosfere di un film Ingmar Bergman.

Eppure le fratture sentimentali di Tom sono utili per fargli capire quanto poco sia riuscito a valorizzare la sua vita e di come, adesso, possa finalmente rimettere in gioco se stesso. L’estate manca sempre quando va via, è vero, ma non è nemmeno indifferente la magia dell’autunno, pronto a cullarci nelle sua brezza ancora mite e nella sua voglia di ricominciare in procinto di un anno nuovo.

500 Days of Summer non è il solito dramma sentimentale volto alla riflessione e alla rinascita del protagonista. No, 500 Days of Summer è uno spaccato di vita, reso dinamico da un montaggio e una regia sopra le riga, tipica del videoclip.

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Diversi sono gli elementi di contaminazione, dalla mescolanza tra generi, come il musical in cui compare anche un uccellino animato (omaggio alla Mary Poppins del 1965), fino alle continue citazioni cinematografiche. Non solo Ingmar Bergman con L’uomo che prende gli Schiaffi, Persona e Il Settimo Sigillo; anche i fratelli Coen con The Big Lebwoski, Star Wars di George Lucas, Blade Runner di Ridley Scott, Il laureato di Mike Nichols e, piccola chicca finale, Il disprezzo di Jean-Luc Godard. Quest’ultimo viene omaggiato attraverso il trailer, in quanto il montaggio è ispirato proprio a quello de Il disprezzo.

500 Days of Summer non è solo un film bello da guardare, ma anche bello da sentire. Una colonna sonora che funge da interprete delle emozioni dei personaggi. Ogni singolo brano è stato scelto ad hoc, e non sono pochi i nomi che fanno parte, o hanno fatto parte, del panorama indipendente, senza neanche omettere gruppi molto più conosci. Passiamo dai già nominati The Smiths ai The Temper Trap, da Regina Spektor a Carla Bruni, da i Wolfmother ai Simon & Garfunkel. Non mancano di partecipare anche gli She & Him, duo della stessa attrice Zooey Deschanel.

Se avete voglia di una commedia dal sapore agrodolce, divertente ma anche realista, 500 Days of Summer è un must see imperdibile.

Gabriella Giliberti

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